Dal film: L'onda - Clip F-012 Inizio : 00:30:24 - Fine: 00:32:18
Contenuto :
In questa clip, il professor Wenger suddivide la classe, spezzando i gruppi abituali. Dividendo i compagni di banco egli vuole spiegare il significato del “potere attraverso l’unità”, attuando, in questo modo, una curiosa strategia didattica.
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :
Dal film: L'attimo fuggente - Clip F-015 Inizio : 00:21:03 - Fine: 00:25:01
Contenuto :
E' una delle scene più famose del film. Il prof. Keating, dopo aver fatto leggere l'introduzione del manuale di Letteratura che insegna a classificare le poesie attraverso un grafico, fa strappare le pagine del libro agli increduli alunni e all'ancor più incredulo collega che entra in aula, attirato dal rumore.
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
La scena è francamente molto accattivante, e giustificata sul piano pedagogico dalle parole di Keating che sostiene di voler insegnare ai propri ragazzi a pensare con la propria testa.
Tuttavia, si presta anche a una diversa lettura:
 
Dal film: L'attimo fuggente - Clip F-016 Inizio : 00:10:25 - Fine: 00:58:59
Contenuto :
La serie di clip (i cui minutaggi esatti sono indicati qui sotto) mostra alcuni dei passaggi più noti della prima parte del film.
Il professor Keating conquista, pian piano, la sua classe, introducendola, non solo alla conoscenza della poesia, ma anche in un gioco sempre più coinvolgente di relazioni, emozioni, aspirazioni, di cui lui è il protagonista istrionico. Non è un caso che, nella scena finale qui indicata, egli venga portato in trionfo dai suoi studenti sulle note dell'Inno alla gioia di Beethoven. Ogni sequenza, però, merita una visione attenta.
ATTENZIONE
Il minutaggio indicato comprende scene intermedie che, in sede di formazione, si può evitare di mostrare. Si consiglia di proiettare i quattro seguenti spezzoni l'uno dopo l'altro:
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
La chiave di lettura che vogliamo suggerire è quella della seduzione dentro la relazione educativa, e per di più narrata in modo molto seducente da un film di sicura attrattività. Le questioni che la clip solleva, però, sono tutt'altro che banali e meritano una decostruzione attenta:
 
Dal film: L'attimo fuggente - Clip F-014 Inizio : 01:21:35 - Fine: 01:39:20
Contenuto :
Lo studente Neil Perry riceve la visita del padre, che gli impone di lasciare la compagnia di teatro di cui fa parte: il giovane cerca di comunicargli la sua passione, ma viene sovrastato dall'atteggiamento autoritario del padre.
La sera stessa della prima dello spettacolo, Neil, in cerca di aiuto e conforto, si reca così nell'alloggio privato del professor Keating, il quale gli chiede come sia andato l’incontro col padre: mentendo, Neil risponde che l'incontro è stato positivo.
Durante la recita tutti i presenti concordano sul talento di Neil, ma il padre, arrabbiato per la disobbedienza del figlio, lo allontana bruscamente dal professore e gli comunica la propria intenzione di iscriverlo a un'accademia militare, con lo scopo di avviarlo alla professione medica.
ATTENZIONE
Il minutaggio indicato comprende scene intermedie che, in sede di formazione, si può evitare di mostrare. Si consiglia di proiettare i tre seguenti spezzoni l'uno dopo l'altro:
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Il tema della clip è quello di un autentico dilemma morale, davanti al quale il professor Keating si trova: egli è certo delle doti artistiche di Neil e conosce anche la sua passione per il teatro. Dall'altra parte, però, Keating conosce anche le aspirazioni e i progetti che la famiglia ha sul ragazzo. Si scontrano, dunque, non solo i progetti di vita di una persona; non solo due idee di educazione, più o meno autoritaria; ma anche due veri e propri modi di intendere il proprio ruolo di insegnante.
 
Dal film: Essere e avere - Clip F-013 Inizio : 00:28:58 - Fine: 00:34:05
Contenuto :
Olivier e Julien, due dei ragazzini più grandi, non vanno d'accordo e, da qualche giorno, continuano a litigare e azzuffarsi.
Nella clip, vediamo il maestro prenderli in disparte e parlare a lungo con loro, in un dialogo intenso e delicato. Egli cerca di far loro comprendere i motivi, più o meno coscienti, del dissidio e di mediare tra i due affinchè possano riconciliarsi.
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Non c'è un solo modo per intervenire quando due alunni litigano, ma qui vediamo il metodo utilizzato dal maestro Georges, lontanissimo dall'usuale sgridata.
Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :
A tutti è successo di litigare fra compagni di classe.
Dal film: L'ultima ora - Clip F-089 Inizio : 00:14:42 - Fine: 00:15:35
Contenuto :
Il professor Hoffman, intento a salutare i suoi studenti a fine lezione, nota che un ragazzo di un’altra classe tira uno schiaffo a uno dei suoi alunni. Nonostante il supplente cerchi di aiutare il ragazzo ferito, il ragazzo, insieme ad altri compagni, mostrerà un atteggiamento di rassegnazione e di chiusura nei confronti del professore.
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
 
Dal libro: Per fortuna faccio il prof - Passo L-003 (Mestiere di Prof) - Da pag. 71 - a pag. 77
Contenuto :
Quello del professore è un mestiere unico. Sembra sceso dal paradiso. Mestiere colto, delicato, avventuroso, creativo. Dolce e guerriero. Scrigno di memorie senza fine e annuncio senza fine di futuro. Che indica le notti e le aurore dei tempi. Che chiede incessantemente di camminare, talora di volare. Ma consapevole pure che difendere la tradizione può essere sfida intellettuale d’avanguardia, e rincorrere l’innovazione può essere cialtroneria sciagurata. Fare il professore è accoglienza, esercizio senza fine di responsabilità, orgoglio di libertà personale ma anche immersione incondizionata nella vita sociale.
Mi sono fatto nel tempo l’idea che non esista e non possa esistere una scuola dove si impari a insegnare. Perché insegnare richiede doti che nessuna istituzione formale può conferirti e poi riconoscerti con una stretta di mano e un diploma. […]
Ecco, voglio dire che non si può insegnare, non si può entrare in relazione con la vita altrui se non si è saputo entrare in relazione con la propria. Perché è nella propria vita che vanno trovati i segreti dell’insegnamento. A partire dalla quantità di volte che vorremmo avere visto affrontare un problema o esercitare un ruolo con responsabilità. Magari a rischio della propria vita. Non minore di quello di cui abbiamo beneficiato deve essere il nostro senso di responsabilità verso gli altri. Il destino ci affida il futuro di giovani vite, e noi possiamo incidere con un nonnulla su questo o quell’aspetto del loro corso. Un comportamento, una parola, un gesto, un libro. Provo di nuovo a ripescare nelle mie memorie. La professoressa di matematica delle medie e la sua storiella delle “undici pi”: “Prima pensa poi parla, perché la parola poco pensata può portare pregiudizio.” Altro che le scuole di diplomazia. O il professore di greco del liceo prima di congedarci per la pausa estiva: non vi assegno nessun compito delle vacanze, ma non chiudete mai una giornata se non avete letto qualcosa, le pagine di un libro o anche un articolo di giornale, l’importante è leggere, non vivere come gli animali. O il professore di Storia economica all’università: i libri vanno letti ogni dieci anni perché ci troverete dentro sempre cose nuove.
Tutto rimane di quel che viene detto o non detto dall’altra parte della cattedra, anche se i protagonisti lo dimenticano in un batter d’ali. Per questo dico anche che la voglia di apparire “giovani” non attraverso l’esercizio faticoso della mente (e del fisico, come vedremo con l’università itinerante) ma attraverso l’uso gratuito in aula della parola poco accostumata non è cosa indolore. Ma diventa legittimazione del turpiloquio che mina pensiero e linguaggio.
È uno dei punti che mi sta più a cuore. Confesso infatti di avvertire in modo particolare la responsabilità di essere davanti ai giovani una espressione, la più semplice, la più immediata, dello Stato. Insegni in una università pubblica, in una università che si chiama “statale”, e non puoi dimenticarlo mai. Devi rappresentare, senza cercare alibi, lo Stato come piacerebbe a te. Accogliente, si è detto. Ma anche trasparente. Cosciente dei suoi doveri. Rigoroso con se stesso, anzitutto. Con la “S” maiuscola, come l’ho sempre scritto per educazione, anche da contestatore, al punto che per questo il mio primo libro venne sbeffeggiato in sede di recensione su “L’Ora” di Palermo. La questione è di sentire l’ampiezza della sfida con la mafia. Che obbliga non solo a produrre conoscenza e poi ancora conoscenza. Ma anche a contribuire a rendere forte e credibile lo Stato in nome del quale la mafia stessa deve essere combattuta.
È un compito che mette davanti a una serie di
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Confrontarsi con l’immagine del ruolo morale del docente proposta dall’autore e discutere le proprie posizioni.
 
Dal libro: Diario di scuola - Passo L-014 (Consolare gli afflitti) - Da pag. 99 - a pag. 100
Contenuto :
Inutilità degli interventi psicologici più benintenzionati.
Ultimo anno delle superiori. Jocelyne è in lacrime, la lezione non può cominciare. Non c’è nulla di più stagno del magone per fare barriera al sapere. La risata la puoi spegnere con uno sguardo, ma le lacrime…
“Qualcuno ha una barzelletta a disposizione? Bisogna far ridere Jocelyne per poter cominciare. Spremetevi le meningi. Una barzelletta molto divertente. Vi do tre minuti, non di più: Montesquieu ci aspetta.”
Arriva la barzelletta.
In effetti è divertente.
Tutti ridono, compresa Jocelyne, che invito a venirmi a parlare durante l’intervallo, se ne ha voglia.
“Fino a quel momento, pensi solo a Montesquieu.”
Intervallo. Jocelyne mi spiega le sue pene. I suoi genitori non vanno più d’accordo. Litigano dalla mattina alla sera. Si dicono cose orribili. La vita in casa è un inferno, la situazione un disastro. Ecco, penso, altri due coniugi di lungo corso che ci hanno messo vent’anni a capire di essere male assortiti: c’è aria di separazione. Jocelyne, che non è tra quelli che vanno male, ha avuto un crollo in tutte le materie. E io mi ritrovo a condividere il suo magone. Forse sarebbe meglio, le dico cauto, se si separassero, sai, Jocelyne, insomma… due genitori separati, tranquilli, per te sarebbero più sopportabili di una coppia che si accanisce a distruggersi…
Ecc…
“Infatti, professore, avevano deciso di separarsi, ma ci hanno rinunciato!”.
Ah!
Ecco.
Ecco, ecco, ecco.
Bene.
Le cose sono sempre più complicate di quanto creda lo psicologo improvvisato.
“…”
“…”
“Conosci Maisie Farange?”
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Discutere le situazioni presentate nel testo e confrontarle con le proprie esperienze personali svolgendone le implicazioni morali.
 
Videogame: Life is strange  G-005
Presentazione :
Life is strange è un'avventura digitale a episodi, sviluppata da Dontnod Entertainment. Il gioco è ambientato nella città immaginaria di Arcadia Bay, nello stato dell'Oregon. Protagonista è la studentessa Max Caulfield la quale, tornata dopo cinque anni nella sua città natale, ritrova Chloe, la sua migliore amica. Le due ragazze collaboreranno per scoprire cosa si nasconde dietro la misteriosa sparizione di Rachel Amber, loro compagna di classe. Per fare ciò, il videogiocatore deve raccogliere indizi per risolvere determinati problemi che gli vengono proposti e che richiedono un certo ingegno.
La particolarità del gioco sta nel fatto che la protagonista, Max, ha la possibilità di riavvolgere il tempo, potendo quindi tornare indietro nel tempo per cambiare le proprie azioni e prendere decisioni differenti da quelle che aveva preso in precedenza.
L'aspetto fondamentale di quest'avventura grafica è senza dubbio la sua struttura, che offre un sistema in cui il giocatore può effettuare delle scelte che modificano ed influenzano la storia, producendo influenze a breve o lungo termine. Riprendendo la teoria del caso, il direttore creativo, Jean-Maxime Moris, ha evidenziato come per ogni scelta fatta non vi sia una risposta definitiva, in quanto, sebbene nell'immediato possa accadere qualcosa di buono, successivamente la stessa scelta potrebbe portare a dei risultati negativi che non erano stati previsti.
Il giocatore, nel dover prendere una decisione in merito alle varie situazioni, viene posto di fronte a dei dilemmi morali: emblematica a al proposito è la scelta finale della storia, in cui Max deve decidere se salvare la propria amica Chloe o l'intera cittadina di Arcadia Bay. Particolarmente importante, quindi, è la componente morale, che con cil progredire della storia fa percepire sempre di più il peso delle decisioni prese.
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Life is strange, come altre avventure grafiche basate sulle interazioni, consente di sperimentare e riflettere sul peso delle nostre scelte e comportamnti, soprattutto nella relazione con gli altri, ponendo il giocatore di fronte alle responsabilità della scelta. Ciò può portare a varie riflessioni sull'etica e la moralità, su cosa gli studenti credono sia il bene e cosa sia il male.
Prima dell'utilizzo del video game è preferibile una sua migliore conoscenza:
Spunti di riflessione generale da proporre agli insegnanti:
Spunti di riflessione sulle tematiche proposte dal video game:
Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :
Si tratta di un videogioco particolare che può considerarsi un'innovazione all'interno del genere delle avventure grafiche. Può essere definito come uno splendido viaggio, la cui esperienza è più simile ad un romanzo, per empatia suscitata dalla narrazione e dai suoi protagonisti, che non a un lungometraggio cinematografico o ad una serie televisiva, sebbene il format possa in effetti richiamare più da vicino questo genere di prodotti.
Durante le ore di gioco la protagonista incontra altri soggetti, totalmente sconosciuti, con cui deve interagire e che saranno soggetti alle scelte che verranno fatte dal videogiocatore. Life is strange porta quest’ultimo a calarsi nella vita quotidiana di due ragazzine, tanto diverse quanto unite, ma mette anche il giocatore di fronte a situazioni o scelte estremamente mature. Queste caratteristiche del videogame sono importanti punti di riflessione per i ragazzi, in quanto viene promossa la sperimentazione di valori morali, quali l'amicizia e l'empatia, e dona opportunità di incontro con l'altro, creando stimoli per discutere delle proprie emozioni. Inoltre, l'aspetto ancora più importante è che il videogiocatore, nei panni di Max, deve operare scelte cruciali per sé e per altri, amici e nemici, assumendosi la responsabilità delle sue azioni; proprio questo è l'aspetto principale di riflessione.
Suggerimenti per un possibile laboratorio:
Riflessioni sulle tematiche proposte dal videogame:
Videogame: Not Tonight  G-008
Presentazione :
Not Tonight è un videogioco pubblicato da No More Robots. Sviluppato prima della Brexit e ambientato in un Regno Unito allora alternativo perché appena uscito dall’Unione Europea, il gioco presenta un'atmosfera distopica in cui il paese è stato trasformato in una dittatura e i cittadini sono sottoposti a controlli rigorosi.
La trama ruota attorno al protagonista, un buttafuori di origine straniera che si trova coinvolto in eventi politici complicati. Il giocatore deve navigare attraverso varie situazioni, prendere decisioni etiche e morali e svolgere compiti come il controllo degli accessi a eventi, la verifica dei documenti e la gestione delle risorse. Il contesto politico del gioco riflette tematiche attuali, come le politiche sull'immigrazione, la sorveglianza di massa e la resistenza civile. Il giocatore deve fare scelte difficili che influenzano la trama e determinano il destino del protagonista e del paese.
Not Tonight deve il suo successo alla sua narrazione coinvolgente e le sfide nel gestire situazioni sempre più difficili. Il gioco è un'avventura che mette alla prova le abilità del giocatore nel prendere decisioni rapide e nel bilanciare le conseguenze delle proprie azioni.
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Il videogioco si presenta in inglese, l’italiano non è disponibile; quindi, per poterlo utilizzare in classe, il docente deve conoscere la lingua, ma può sfruttare questa occasione per far esercitare i ragazzi con la traduzione dei dialoghi in cui possono essere presenti forme colloquiali, comuni fra i cittadini madrelingua, ma che non si trovano usualmente nei libri di scuola.
Prima dell'utilizzo del video game si suggerisce di cercare di conoscerlo al meglio:
Spunti di riflessione generali da proporre agli insegnanti:
Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :
Il videogame ha una durata abbastanza impegnativa per i ritmi della scuola e delle lezioni. Per poterlo giocare, quindi, l’insegnante può decidere di concentrarsi solo su alcuni avvenimenti del gioco per discuterne con la classe e capire l’opinione degli studenti.
Suggerimenti per un possibile laboratorio: