Dal film: Stelle sulla Terra - Clip F-076 Inizio : 00:06:03 - Fine: 00:25:53
Contenuto :
È il primo giorno di scuola dopo le vacanze estive ed Ishaan è distratto, come se volesse essere altrove.
La maestra di inglese, affinché venga coinvolto, gli chiede di leggere un piccolo brano dal libro. Il bambino prova a concentrarsi e quando, con sincerità, prova ad esprimere quello che vede dicendo che «le lettere stanno ballando» verrà preso in giro dai compagni di classe. La maestra, stizzita dal suo comportamento, decide di mandare Ishaan in castigo fuori dall’aula.
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Vi è mai capitato di reagire in modo istintivo e sfrontato con un soggetto con un comportamento anomalo ancora non diagnosticato? Quanto è importante riuscire ad attendere prima di fornire delle considerazioni pedagogiche?
Quanto può essere utile condividere questi sentimenti di frustrazione con i colleghi di fronte ad una situazione difficile e che non riusciamo a gestire da soli?
Che punizione occorre dare ad Ishaan? Perché?
 
Dal film: Basta guardare il cielo - The Mighty - Clip F-082 Inizio : 00:44:38 - Fine: 00:46:00
Contenuto :
I due compagni di classe, ormai più affiatati che mai, si aiutano vicendevolmente riempiendo quei vuoti dettati dai loro disagi interni e dalla disabilità fisica di Kevin.
Nella scena, troviamo la dirigente dell’istituto quasi sconcertata dall’aiuto che i due ragazzi si danno, ma soprattutto esterrefatta dal modo in cui Max aiuta Kevin ad affrontare l’ora di ginnastica, facendolo sembrare a tutti gli effetti un ragazzo senza disabilità.
La madre di Kevin difenderà la loro amicizia fino in fondo.
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
 
Dal film: Basta guardare il cielo - The Mighty - Clip F-083 Inizio : 01:30:25 - Fine: 01:31:20
Contenuto :
Dopo la morte di Kevin, Max deve ricominciare la sua vita da solo.
Tuttavia, in questa scena si vede quanto accogliere le fragilità del suo amico lo abbia aiutato a riconoscere anche le sue debolezze, dandogli la forza di accettarsi così com’è, proprio come lui aveva fatto con Kevin.
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
 
Dal film: La classe degli asini - Clip F-084 Inizio : 00:06:25 - Fine: 00:07:50
Contenuto :
Il professor Felice, non riuscendo a far scendere Riccardo dall’albero, decide di portare tutti i ragazzi in cortile, affinché possa venire coinvolto anche lo stesso Riccardo. La lezione verrà svolta lontana dai banchi, ma in un’ottica inclusiva e partecipativa.
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :
Dal film: La classe degli asini - Clip F-085 Inizio : 00:50:03 - Fine: 00:51:15
Contenuto :
Il professor Felice, ormai demoralizzato dalla situazione delle classi differenziati, decide di aprire una piccola scuola per tutte le persone escluse dagli istituti pubblici. Nella scena, Mirella raggiunge Felice nel nuovo edificio e anche per lei è l’occasione di entrare in un’ottica scolastica finalmente inclusiva.
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
 
Dal film: La classe degli asini - Clip F-087 Inizio : 01:20:19 - Fine: 01:22:05
Contenuto :
Dopo che Riccardo e Flavia si ritrovano senza un posto adeguato che permetta loro di intraprendere il percorso di studi, la professoressa Casale introduce ai nuovi compagni i ragazzi con disabilità nella scuola in cui insegna.
In questo discorso, molto emozionante, si testimonia l’importanza dell’inserimento degli alunni speciali in classi ordinarie.
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :
Dal libro: Precious - Passo L-007 (Precious non si fida della psicologa) - Da pag. 119 - a pag. 124
Contenuto :
Io e Miss Weiss nella stanza dei collocui. Mi fa qualè il mio primo ricordo di mami.
Huh?
“Qual è il primo ricordo che hai di tua madre?”
Settimana scorsa era papi papi. Sta settimana ce la su colla mami. Non gli dico niente.
“Precious?”
Non cela faccio ne a muovermi ne a parlare. Come in seconda elementare, sono parallizata. Sono stufa che questa tipa mi fa domande. E poi ho bisogno che qualcuno mi parla, ma non sta bagassa. Pero qua la stanza e bella, capito, finestrona grande panoramica mobilia verde scura di pelle quadri sul muro. Io sono su un divanone verde. Lei dietro la scrivania su una sedia girevole. Di fianco cià il suo archivio.
“Posso offrirti qualcosa?”
“Bibita.” Non dico aqua. Laqua me la piglio da me. Lei lo sa che non ho i soldi. Lunico modo per bere una bibita è se me la compra lei. Ce giù la macchina nella lavanderia. Cè il regolamento del Reinserimento – il personale non deve dare dei soldi ai clienti (diciamolo pure che certe di queste bagasse che fanno tanto le superiori una volta erano tossiche del crack).
“Che bibita?”
“Cherry Coke.”
Appena si chiude la porta mi alzo. Mi muovo veloce senza far rumore. Ma dentro ciò come una tortura lenta mi muovo come se mi muovevo nella colla. Nervosa, sento il mio sudore che puzza. Se adesso mi becca io mi rivolto e la sbatto col culo in terra sta pallida di merda. Il problema non e il crack ma i pallidi! dice Farrakhan. Dietro la sua scrivania cè un grosso archivio. Un cassetto A-J laltro cassetto K-Z. Jones, Jones (è un nome che cianno in tanti); P Jones niente, ahgià, ciavranno l’altro! Saro sotto Claireece Jones. Grande, eccolo lì. JONES, CLAIREECE P. e sotto il mio nome, il numero della sistenza, 015-11-9153. Io volo a siedermi sulla sedia grossa e verde, ficco il dosié nel mio zainetto. Quando Miss Weiss rientra mi stò asciugando il sudore della fronte.
“Fa caldo qui dentro eh?”, fa lei.
“Esatto”, faccio. Mi da la coca. Le dico grazzie.
“Mentre ero assente ti è venuto in mente qualcosa?”
Faccio di no colla testa.
“Lo sai che puoi scrivere sul quaderno tra un colloquio e l’altro…”
“Io
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Discutere il possibile ruolo della scuola nell’inclusione e nel riscatto di giovani provenienti da situazioni di grave degrado socioeconomico e morale.
 
Dal libro: Infinite Jest - Passo L-015 (Come ascolta Mario) - Da pag. 1 - a pag. 100
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Gerhardt Schtitt, Allenatore Capo e Direttore Atletico dell’Enfield Tennis Academy di Enfield MA, fu corteggiato senza tregua dal Preside dell’ETA, Dott. James Incandenza, fu praticamente implorato di entrare a far parte dell’Accademia proprio nel momento in cui la cima della collina fu spianata e l’istituto stava per nascere. Incandenza aveva deciso che avrebbe portato Schtitt nel comitato direttivo ad ogni costo – nonostante Schtitt fosse stato di recente invitato a dimettersi dallo staff di uno dei campi di Nick Bollettieri a Sarasota a causa di uno sfortunatissimo incidente nel quale era stato coinvolto un frustino da equitazione.
Ma ormai tutti all’ETA pensano che le storie sulla faccenda delle punizioni corporali di Schtitt debbano essere state gonfiate all’inverosimile, perché se è vero che Schtitt continua a portare quegli alti stivaloni neri lucenti e, sì, anche le mostrine militari, sì, ancora, e una bacchetta retrattile da meteorologo che è chiaramente un surrogato del vecchio frustino da equitazione ora proibito, lui, Schtitt, a quasi settant’anni si è ammorbidito fino a diventare una sorta di anziano uomo di Stato che comunica astrazioni più che disciplina, un filosofo anziché un re. La sua funzione più importante è quella verbale; in tutti e nove gli anni di Schtitt all’ETA la bacchetta da meteorologo non ha avuto contatti correttivi con un solo sedere d’atleta.
Eppure, anche se adesso ci pensano i vari Lebensgefährtnis e prorettori ad amministrare la maggior parte delle piccole necessarie crudeltà che forgiano il carattere, ogni tanto Schtitt si diverte ancora.
Perciò quando Schtitt indossa il suo elmetto di cuoio e gli occhialoni e accende la sua vecchia moto BMW dei tempi della Repubblica Federale Tedesca e precede le squadre fradice di sudore dell’ETA su per i colli della Comm. Ave. per la corsetta pomeridiana fino a East Newton sputando ogni tanto piselli con una cerbottana per punire i più pigri, è in genere il diciottenne Mario Incandenza che porta insieme a sé sul sidecar, opportunamente cinturato, sorridente, col vento che gli spara all’indietro i capelli sottili sulla testa sovradimensionata e la mano artigliata che gesticola alle persone che conosce. Potrebbe sembrare strano che il leptosomatico Mario I., tanto menomato da non riuscire a tenere in mano una racchetta figuriamoci poi usarla per colpire una palla in movimento, sia l’unico ragazzo all’ETA di cui Schtitt cerchi la compagnia, anzi l’unica persona con cui Schtitt parli francamente, senza il cipiglio pedagogico. Non è molto vicino ai suoi prorettori, Schtitt, e tratta Aubrey deLint e Mary Esther Thode con un formalismo quasi parodistico. Ma spesso nelle serate calde Mario e l’Allenatore Schtitt si trovano sotto il padiglione di tela dei Campi Est o al faggio rosso che torreggiano a ovest di Com. & Amm. o a uno dei tavoli da picnic sfregiati dalle iniziali sul sentiero che parte da dietro la Casa del Preside dove vivono la madre e lo zio di Mario; Schtitt si gusta la sua pipa postprandiale, Mario si gode i profumi delle calliopsis lungo i campi, il profumo dolciastro dei pini e quello ricco, muschiato dei rovi che si levano dai pendii della collina. E gli piace anche l’odore sulfureo dell’oscura miscela austriaca di Schtitt. Schtitt parla, Mario più che altro ascolta. Si può dire che Mario è un ascoltatore nato. Una delle co
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Evidenziare le caratteristiche del giovane disabile che favoriscono la comunicazione nel rapporto educativo.