Dal film: Freedom Writers - Clip F-034 Inizio : 00:28:05 - Fine: 00:35:22
Contenuto :
La scena è ambientata all’interno della classe; la professoressa Gruwell, durante la lezione, scopre un foglio che viene fatto girare tra i banchi dei ragazzi. Il foglio, che contiene la caricatura di un individuo afroamericano, è indirizzato, in particolare, ad uno degli studenti della classe, con lo scopo di deriderlo per le sue sembianze. L’insegnante intercetta il foglio e rimane indignata dal gesto, iniziando così un confronto/scontro con gli alunni della classe, durante il quale tenta di spiegare, motivare e far comprendere la gravità dell’accaduto.
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :
Dal film: Freedom Writers - Clip F-038 Inizio : 01:17:13 - Fine: 01:12:00
Contenuto :
La professoressa Gruwell, dopo il rientro dalle vacanze, presenta le attività che insieme svolgeranno nell’anno scolastico a venire. Per dare il benvenuto ai propri studenti, propone un “brindisi al cambiamento”, chiedendo di levare i calici per salutare la persona che sono stati fino a quel momento e dare il benvenuto a coloro che saranno da quel giorno in poi. Gli studenti, dopo un iniziale momento di imbarazzo, decidono di partecipare alla proposta della professoressa Gruwell, dando voce ai loro vissuti e alle loro speranze.
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Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :
Dal film: Finding Forrester - Clip F-048 Inizio : 01:39:01 - Fine: 01:39:33
Contenuto :
Jamal racconta a William quello che è successo in classe. Gli chiede consiglio riguardo le eventuali scuse da porre al suo insegnante. Forrester ammette che non ha sbagliato, però sarebbe più consono scusarsi per buona educazione.
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
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Dal film: Mona Lisa smile - Clip F-094 Inizio : 00:32:50 - Fine: 00:36:00
Contenuto :
La professoressa Watson si confronta con Joan, a seguito del giudizio ottenuto in un compito in classe. La studentessa, infatti, ha riportato nel proprio compito il pensiero di un artista noto, ma non la sua opinione, ottenendo soltanto la sufficienza.
In seguito, leggendo il fascicolo riguardante Joan, la professoressa scopre che la ragazza nutre il desiderio di iscriversi a giurisprudenza ma, consapevole di essere destinata al matrimonio e alla maternità, è rassegnata all'idea di dover abbandonare i suoi progetti. Alcuni giorni dopo, durante un secondo compito in classe, la professoressa procura a Joan di nascosto la domanda di ammissione per l'Università di Yale.
ATTENZIONE
Il minutaggio indicato comprende scene intermedie che, in sede di formazione, si può evitare di mostrare. Si consiglia di proiettare i tre seguenti spezzoni l'uno dopo l'altro:
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Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :
Dal film: Mona Lisa smile - Clip F-096 Inizio : 01:09:11 - Fine: 01:11:48
Contenuto :
La professoressa Watson, durante una lezione di arte contemporanea, mostra alle studentesse varie immagini pubblicitarie circa i comportamenti “brave mogli” che loro stesse dovrebbero tenere, nonostante la laurea, se decidessero di non reagire e di non seguire i propri sogni.
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :
Dal film: Mona Lisa smile - Clip F-097 Inizio : 01:30:34 - Fine: 01:30:36
Contenuto :
La professoressa Watson scopre che Joan, ormai sposata, non andrà a Yale e che quindi non continuerà gli studi. Discute perciò con lei, perché crede che abbandonare la scuola sia un grave errore.
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Dal film: Mona Lisa smile - Clip F-098 Inizio : 01:50:16 - Fine: 01:52:07
Contenuto :
L'addio di Katherine Watson alla scuola e alle sue alunne.
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Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :
Dal film: La brava moglie - Clip F-102 Inizio : 01:26:42 - Fine: 01:28:39
Contenuto :
Dopo il tentato suicidio di Yvette Ziegler, una ragazza della scuola che voleva evitare un matrimonio combinato, Pauline si confronta con suora Marie-Thérèse e con la cognata Gilberte, poiché si rende conto delle trasformazioni che la società e la cultura stanno vivendo. Decide, dunque, di trasmettere alle proprie studentesse il messaggio che la realizzazione personale non coincide, necessariamente, con il matrimonio. Ormai i tempi sono cambiati e non vuole più far credere alle sue alunne che saranno per sempre felici solo se e quando si saranno trovate un marito.
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Dal film: La brava moglie - Clip F-103 Inizio : 00:05:06 - Fine: 01:41:04
Contenuto :
Confronto tra i pilastri, intesi come i principi basilari dell'istituto di econosmia che vengono illustrati alle ragazze appena arrivate a scuola, e i pilistri "aggiornati" dopo le rivolte di Nanterre del '68.
ATTENZIONE
Il minutaggio indicato comprende scene intermedie che, in sede di formazione, si può evitare di mostrare. Si consiglia di proiettare i tre seguenti spezzoni l'uno dopo l'altro:
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
 
Dal libro: Il Paese sbagliato: Diario di un'esperienza didattica - Passo L-004 (Paura della morte) - Da pag. 383 - a pag. 387
Contenuto :
(Attività svolta con la classe quinta elementare)
“Ieri sera ho guardato il cinema e quando sono andata a letto ho pensato alla morte. Sembrava che nella camera ci fosse una persona che mi rispondesse e io chiacchieravo da sola. Pensavo: «Quando sarò grande mi sposerò, avrò dei figli e poi diventerò vecchia e dovrò morire. Ma perché sono nata?»
Ho detto a mia madre: «Mamma, ho paura della morte, ma voglio morire prima io di te così quando tu morirai io non soffrirò». Intanto pensavo che da morta mi chiuderanno nella cassa e mi porteranno al cimitero e dopo un po’ di giorni i vermi mi mangeranno, i vermi ingordi. Che brutta fine che farò” (Testo di Carolina, scritto in dialetto e pubblicato sul giornale tradotto in italiano).
Conversazione dei ragazzi.
Angelo: - La morte è brutta per chi ama la vita, invece chi soffre muore felice e dice: finalmente ho finito.
Mirella: - “Go finit de tribulà”, dicono quelli che soffrono.
Giovanna: - Chi ha un male e non guarisce più.
Tiberio: - Secondo me la morte è una cosa giusta perché nella vita c’è il bello e il brutto. Occorre anche la morte.
Cosetta: - Secondo me ogni persona ha il proprio pensiero sulla morte.
Umberta: - Gli arabi immaginano la morte come l’inizio di una nuova vita in un paradiso dove c’è tutto quello che in vita non avevano.
Lorena: - Per i cristiani la morte è brutta se hanno peccati e bella se hanno fatto bene perché pensano al paradiso.
Tiberio: - Certi cristiani che hanno colpe, per meritarsi il paradiso fanno del bene.
Donatella: - Hanno detto che dopo la morte comincia un’altra vita. Allora perché siamo nati per avere due vite? Non si poteva subito cominciare con l’altra vita, quella dell’anima? Cosa stiamo al mondo a fare: si nasce, si lavora, si mangia e si cresce e poi si muore. Se fosse una vita che continua allora ci sarebbe uno scopo per vivere. Ma così non capisco perché siamo nati.
Umberta: - Secondo me morire così non è giusto e allora c’è la vita soprannaturale come ricompensa.
Tiberio: - Chi non crede, cosa penserà quando muore?
Umberta: - Secondo me pensa che sarà chiuso in una bara e finisce così.
Tiberio: - Forse il ricordo lo fa vivere ancora un po’. Però io lo escludo perché quell’uomo non può essere ricordato com’era da vivo. Dopo un anno o due lo si dimentica.
Angelo: - A mia mamma è morta una sorella prima che io nascessi e se la ricorda ancora bene.
Cosetta: - Io ricordo benissimo tutti e tre i nonni morti e le loro abitudini.
Lorena: - Io il mio fratellino l’ho visto una sola volta ma non l’ho più dimenticato.
Giampietro: - Anch’io, mia sorella.
Angelo: - Il ricordo vive dentro di noi.
Donatella: - Se c’è il ricordo che mantiene “viva” la persona cara, perché si piange ai funerali?
Fiorella: - Perché lei è morta. Noi la ricordiamo ma non come se fosse viva e presente, è viva nella mente.
Lorena: - Se uno parte possiamo scrivere o telefonare, ma se uno muore non parla più.
Angelo: - Nel nostro ricordo il morto vive e parla.
Mirella: - Nel sogno si può parlare con le persone morte.
Cosetta: - Non solo resta il ricordo, ma resta quello che ha fatto. Garibaldi è morto da tanti anni ma è rimasto quello che lui ha fatto, e così Giotto e altri. Altro esempio: Giuseppe Montanelli non l’abbiamo conosciuto ma sappiamo cosa ha pensato.
Donatella: - Ricordiamo il suo pensiero. È da lì che si conosce una persona, non dalla faccia o dalla sta
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Riflettere sulla distanza culturale fra l’epoca di Mario Lodi e l’attuale per quanto riguarda la propensione dei bambini ad argomentare su temi di rilevanza morale.
 
Dal libro: Un ragazzo - Passo L-006 (Una nuova scuola per Marcus) - Da pag. 18 - a pag. 22
Contenuto :
La notte dopo il suo primo giorno di scuola Marcus si svegliò ogni mezz’ora o quasi. Se ne accorse dalle lancette luminose del suo orologio a forma di dinosauro: 22.41, 23.19, 23.55, 0.35, 0.55, 1.31… Non riusciva a crederci che sarebbe dovuto ritornare la mattina dopo e la mattina dopo ancora e la mattina dopo ancora e… be’, poi ci sarebbe stato il week-end, ma in un modo o nell’altro ogni mattina per il resto della sua vita, più o meno. Ogni volta che si svegliava il suo primo pensiero era che ci doveva essere un sistema per superare quell’orribile sensazione, o aggirarla, o anche conviverci; ogni volta che si era agitato per qualcosa in passato, di solito era sempre saltata fuori una qualche risposta, che di solito prevedeva di raccontare a sua mamma che cosa lo preoccupava. Ma questa volta non c’era niente che lei potesse fare. Non l’avrebbe trasferito in un’altra scuola, e comunque le cose non sarebbero cambiate granché. Lui sarebbe rimasto com’era, e questo, gli sembrava, era il problema di fondo.
Semplice: non era fatto per la scuola. Non per le medie, almeno. Tutto qui. E come facevi a spiegarlo? Potevi non essere adatto per alcune cose (sapeva già di non essere fatto per le feste, perché era troppo timido, o per i pantaloni larghi, perché aveva le gambe troppo corte) ma non essere fatto per la scuola era un problema grosso. Tutti andavano a scuola. Non c’era verso di evitarla. Sapeva che alcuni bambini studiavano a casa con i loro genitori, ma sua mamma non poteva farlo perché andava a lavorare. A meno che non la pagasse lui perché gli facesse da insegnante; ma non molto prima gli aveva detto di prendere trecentocinquanta sterline a settimana per il suo lavoro. Trecentocinquanta sterline a settimana! Dove avrebbe rimediato tutti quei soldi? Non certo consegnando giornali a domicilio. E a parte Macaulay Culkin non gli veniva in mente nessun altro che non andasse a scuola. Una volta avevano fatto vedere qualcosa su di lui alla tv, un sabato mattina, e dicevano che prendeva lezioni private in una specie di roulotte. Qualcosa del genere poteva anche andar bene, pensò. Più che bene, perché Macaulay Culkin probabilmente beccava trecentocinquanta sterline a settimana, forse anche di più, e questo voleva dire che se fosse stato Macaulay Culkin avrebbe potuto pagare sua mamma perché le lezioni gliele facesse lei. Ma essere Macaulay Culkin significava essere bravo a recitare, allora poteva anche scordarselo: in recitazione faceva veramente cagare perché odiava stare in piedi di fronte alla gente. Che era il motivo per cui odiava la scuola. Che era il motivo per cui voleva essere Macaulay Culkin. Che era il motivo per cui non sarebbe mai stato Macaulay Culkin neanche tra mille anni, figuriamoci tra qualche giorno. L’indomani sarebbe dovuto andare a scuola.
Per tutta la notte i suoi pensieri furono come boomerang: un’idea sfrecciava via lontana, coprendo tutta la distanza fino a una roulotte a Hollywood e per un momento, quando si era allontanato il più possibile dalla scuola e dalla realtà, si sentiva abbastanza felice; poi l’idea cominciava il viaggio di ritorno, lo colpiva in testa e lo trascinava nello stesso identico posto da cui era partito. E il mattino continuava implacabile ad avvincinarsi.
A colazione rimase in silenzio. “Ti abituerai” disse sua mamma, probabilmente perché aveva l’aria triste, mentre mangiava i
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Portare esperienze personali di facilitazione della relazione docente-alunno in casi di emarginazione personale e sociale.
 
Dal libro: ll rosso e il blu - Passo L-012 (Le bugie del professore) - Da pag. 99 - a pag. 100
Contenuto :
Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :
Discutere sulle implicazioni delle menzogne degli insegnanti in ambiente scolastico.