Educazione morale scolastica
Repertorio materiali didattici

Materiali didattici

Materiali didattici relativi alla tematica:
Autoriflessività

Clip da Film

Dal film: Diario di un maestro - Clip F-005  Inizio : 00:31:08 - Fine: 00:37:28

Contenuto :

La clip è tratta dalla prima puntata dello sceneggiato.

In questa prima puntata, il maestro, appena giunto come supplente nella scuola che gli è stata assegnata dal Provveditorato, cerca di analizzare il contesto in cui si trova, visto il forte indice di assenze registrate dagli scolari. Il maestro sollecita la vicepreside a prendere in considerazione questo fenomeno, ma lei risponde che sono già state prese delle misure preventive inviando delle lettere a casa alle famiglie per informarle delle assenze dei figli. Il maestro si trova in disaccordo con questo metodo poiché ritiene che "un semplice foglio di carta" non basti per convincere i ragazzi a venire a scuola e, così, decide di cercare personalmente gli alunni nel quartiere, per comprendere le motivazioni della mancata frequenza scolastica. In questo modo, il maestro D'Angelo scopre una situazione sociale particolarmente difficile.

Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :

Mentre gira per la borgata alla ricerca degli alunni, il maestro si rende conto delle condizioni di arretratezza, di degrado sociale e di povertà in cui la maggior parte di loro vive. Ciò lo aiuta a capire che il problema dell’inserimento precoce dei ragazzi nel mondo del lavoro sorge anche a seguito delle necessità economiche. Ritiene essenziale, quindi, parlare con le famiglie per sottolineare l’importanza dell’istruzione per il futuro dei loro figli anche se, in alcuni casi, la questione appare molto delicata.

Al giorno d’oggi, è ancora pensabile che un insegnante vada personalmente a cercare i suoi alunni casa per casa? Un'azione di questo tipo, fa o non fa parte dei suoi compiti? Quali alternative avrebbe potuto avere il maestro del film? E quali può avere un insegnante di oggi per tentare di convincere i suoi alunni a tornare a scuola?

Nel momento in cui i ragazzi abbandonano le mura scolastiche, spesso risulta difficile mettere in pratica interventi concreti. Quali azioni può mettere in atto l’insegnante per prevenire il fenomeno del drop out?

È corretto tentare di stabilire un legame con gli studenti anche fuori dalle mura scolastiche per incentivare pratiche inclusive? O si rischierebbe, dopo, di perdere il ruolo tipico del docente?

Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :

Questa clip può far riflettere i preadolescenti sulle condizioni di vita e di scolarità dei loro coetanei.

A seconda del contesto in cui ci si trova, si può far riflettere gli allievi sul fatto che ancor oggi, e non lontano da noi, ci sono bambini che non vanno a scuola e che, spesso non percepiscono nemmeno la sua mancanza nella loro crescita. Oppure, in contesti dove il fenomeno dell'abbandono è ben conosciuto dai ragazzi, si può riflettere sulle sue cause e le sue conseguenze, sulle responsabilità sociali che si hanno (solo dei genitori?) e su possibili soluzioni al problema; il tutto, cercando di evitare un tono moralistico di condanna dei bambini che lasciano la scuola e delle loro famiglie.

Qualche pagina della Lettera a una professoressa della Scuola di Barbiana (1967), può forse essere un utile complemento alla visione di questa clip: per es., i parr. "Nati diversi?" e "Toccava a voi".

Dal film: Detachment - Il distacco - Clip F-030  Inizio : 00:41:45 - Fine: 00:44:32

Contenuto :

L’insegnante trasmette agli studenti l’importanza di non accettare idee, opinioni, pensieri condivisi all’interno del proprio gruppo sociale di appartenenza senza aver prima riflettuto criticamente. Questo porta la classe a porsi degli interrogativi di fronte ad una società basata sul consumo.

Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :

  • Quanto è importante riuscire a trasmettere esplicitamente valori attraverso la propria disciplina, facendo riferimento a fatti reali e attuali? Compete all’insegnante tale missione? Avete avuto modo di perseguire tale obiettivo durante le vostre lezioni? In caso affermativo, quali sono state le reazioni da parte dei vostri studenti?
  • Il professor Barthes insegna il principio di assimilazione ubiqua cercando di far comprendere alle giovani menti come i ragionamenti ed il comportamento acquisito talvolta siano lo specchio del consumo e della deprivazione culturale della società postmoderna. Ritenete utile l’osservazione posta dal docente? In che modo l’insegnante può agire a livello educativo con i ragazzi?
  • Il professore risulta emotivamente coinvolto: vi rivedete in questo modello? Temete che gli studenti possano manifestare un certo dissenso di fronte a ciò che sostieni? Secondo voi, mostrarsi emotivamente coinvolti è proficuo?
  • Con la consapevolezza della crisi delle principali agenzie educative, quali sono i ruoli e i confini in cui i docenti sono chiamati a rispondere constatando la fondamentale importanza per i giovani di avere una guida?
  • In che modo i docenti possono rivendicare l’importanza della lettura non come atto fine a sé stesso ma come strumento di riscatto e di nobilitazione dell’uomo?

Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :

  • La società mediatica in cui viviamo ci fornisce continuamente, come presentato nella clip, dei modelli a cui sembra essere doveroso conformarsi. Cosa accadrebbe, secondo il vostro punto di vista, se si scegliesse di non aderire a modelli a cui non ci si sente di appartenere realmente?
  • Perché il professor Barthes rivendica la lettura come appropriazione della libertà di pensiero? Qual è il nesso tra l’olocausto del marketing di cui parla e la libera espressione?
  • Perché il professor Barthes parla dell’importanza di difendere la propria identità e preservare i processi mentali?
  • Quali sono i valori educativi impliciti all’interno dell’insegnamento proposto nella clip?
  • Quanto ritenete importante riflettere su fatti reali e attuali insieme ai vostri compagni e ai vostri docenti?
  • Quando siete in classe, vi sentite liberi di esprimere il vostro parere o, in caso contrario, temete il giudizio altrui di insegnanti o compagni?
  • Trovate giusto quanto sostenuto dal professor Barthes?

Dal film: Mona Lisa smile - Clip F-096  Inizio : 01:09:11 - Fine: 01:11:48

Contenuto :

La professoressa Watson, durante una lezione di arte contemporanea, mostra alle studentesse varie immagini pubblicitarie circa i comportamenti “brave mogli” che loro stesse dovrebbero tenere, nonostante la laurea, se decidessero di non reagire e di non seguire i propri sogni.

Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :

  • L’educazione al genere non è inclusa nel programma scolastico di un collegio femminile negli anni Cinquanta del Novecento, ma la professoressa Watson trova comunque il modo di trattarne i contenuti nelle sue ore di storia dell’arte. Voi avete mai affrontato tali temi? Lo fareste se vi venisse chiesto dagli studenti? Se vi venisse chiesto di parlarne anche in orario extra-scolastico, sareste disposti a farlo? Riterreste di sottrarre tempo a tematiche di maggior rilievo? Se sì, quali? Ritenete che gli alunni assimilino maggiormente le nozioni etiche se queste vengono trasmesse informalmente durante le lezioni e gli altri momenti di vita scolastica, oppure no?
  • Katherine, manifestando la sua sensibilità di fronte a questi temi, dimostra quanto le stiano a cuore: a vostro parere, si mette in ridicolo dimostrando questa sua fragilità? Il suo modo di comportarsi è coerente rispetto a quello che dice?
  • Perché la professoressa si commuove davanti alla classe? Cosa vuole e cosa riesce a suscitare realmente nelle sue studentesse? Se fosse rimasta più distaccata, cosa sarebbe successo e cosa avrebbero provato le giovani donne presenti a lezione? Vi è mai capitato di commuovervi in classe?
  • Come vi siete sentiti? Voi cosa avreste detto o fatto? Cosa avreste sperato di ottenere?
  • La professoressa esordisce chiedendo come le donne verranno viste dai sapienti del futuro: mette perciò a confronto la realtà che le sue studentesse stanno vivendo con quella che invece potrebbero vivere. Perché lo fa? Può portare le alunne ad una maggiore consapevolezza circa il proprio ruolo di genere?
  • A voi è mai capitato di partecipare a situazioni simili? Come vi siete comportati? Cosa è successo in seguito, non solo internamente alla classe ma anche con i vostri colleghi?
  • Concordate con il comportamento della professoressa Watson o modifichereste qualcosa? Il suo atteggiamento è ravvisabile con quello dell’insegnante etico?

Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :

  • Cosa apprendete da questa clip? Cosa avete provato vedendola? Vi è mai capitato di partecipare ad una scena simile? Se sì, cosa avete provato? Cosa è successo? Cosa avreste desiderato che accadesse in una circostanza simile? In un simile contesto, secondo la vostra opinione, sarebbe stato importante che qualche studente fosse intervenuto? Perché?
  • Se non vi è mai successo, cosa pensate potrebbe accadere in seguito ad un confronto di questo tipo all’interno della vostra classe? Che conseguenze comporterebbe, in considerazione anche dei vostri docenti?
  • L’educazione di o al genere è un tema che è stato affrontato nella vostra classe? In caso negativo, vi piacerebbe farlo? Ci sarebbe un professore, secondo voi, disposto a farlo e con cui vi sentireste liberi di esporvi senza timore di giudizio?
  • La professoressa Watson è in difficoltà poiché si sente sconfitta: cosa provate nel vederla così? Cosa vorreste dirle? Vi è mai capitato di vedere un vostro professore o una vostra professoressa in una circostanza simile?
  • Le alunne sono state toccate dal discorso di Watson? Come mai nessuna reagisce o non dice nulla? Cosa stanno provando? Perché? Cosa provereste voi?

 

Passi da Libro

Videogames

Videogame: Se mi ami, non morire  G-002

Presentazione :

Questo videogioco racconta il dramma dell’immigrazione attraverso una fittizia conversazione in tempo reale su WhatsApp di una giovane coppia di sposi siriani. I due coniugi sognano di costruire un futuro lontano dal loro paese d’origine e la prima a partire è Nour, la moglie, la quale vuole raggiungere l’Europa. Il racconto della sua avventura è mostrato al giocatore tramite il punto di vista di Madj, il marito, il quale riceve i messaggi di lei durante il suo viaggio. Nour non solo lo fa partecipe di ogni suo spostamento e di tutte le vicende che le accadono, ma chiede consigli, rassicurazioni, gli mostra paure, incertezze e chiede aiuto in merito a problemi importanti.

Il gioco offre l’opportunità di compiere scelte interpretando per tutto il tempo i panni Madj. Le risposte di Madj/videogiocatore nella conversazione possono cambiare totalmente lo scenario nel quale si troverà la ragazza, creando così ben diciannove possibili finali. Nella chat non vengono scambiate solo parole, ma anche fotografie, secondo il linguaggio tipico delle conversazioni effettuate sui social media.

I dialoghi tra i due partner ci arrivano in modo dolce e diretto e danno al giocatore la possibilità di immedesimarsi a fondo nell’esperienza, con la sensazione di conoscere quasi per davvero i personaggi. Vengono proposte delle routine di coppia, dialoghi e messaggi che riflettono una qualsiasi relazione a distanza e il tutto ci suona inevitabilmente familiare.

I punti di forza di questo videogioco sono: la possibilità di entrare in empatia con due personaggi talmente universali (una giovane coppia) da sentirli vicinissimi alle nostre esperienze; il trattare un tema di attualità, che possiamo definire drammatico, esponendone gli eventi più brutali con una sorta di velo che, lontano da inutili pietismi o effetti scenici, riesce ad arrivarci accompagnato da un clima di malinconia, leggerezza ma anche apprensione, inducendoci non a piangere ma a voler capire ed essere in totale empatia con la vicenda.

Il potere immedesimativo di questo videogioco sta proprio nel raccontare la storia – una storia tanto lontana quanto vicina alle nostre realtà – attraverso un tipo di conversazione che usiamo quotidianamente, facendo comprendere a chiunque cosa realmente potrebbe accadere in certe situazioni, scatenando nel videogiocatore una profonda empatia e condivisione.

Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :

Se mi ami, non morire mette in discussione le scelte e i ragionamenti personali del videogiocatore su determinati temi precisi. Obbliga a ragionare in termini morali, chiedendo di decidere cosa sia giusto o sbagliato in determinate vicende; induce a riflettere sulla relazione di coppia, sul valore della fiducia dato al proprio compagno/a o a estranei, sul senso di empatia verso situazioni diverse dal proprio vissuto quotidiano, sulle diversità culturali e sociali, su stereotipi e pregiudizi; porta a riflettere su una certa educazione digitale, riflettendo su un uso diverso e corretto dei social media, in questo caso WhatsApp.

Prima dell'utilizzo del video game si suggerisce di cercare di conoscere al meglio il videogioco preso in considerazione, ad esempio:

  • giocandolo (il videogioco non richiede alcuna abilità specifica);
  • consultare recensioni e articoli sul gioco;
  • eventualmente guardare gameplay, video su YouTube.

 

Spunti di riflessione generali da proporre agli insegnanti:

  • a fronte dell’utilizzo massiccio dei video game nella vita quotidiana dei giovani, si ritiene di conoscere abbastanza questo new media?
  • cosa pensano gli studenti dei video giochi?
  • con quali videogiochi sono venuti a contatto/giocano gli studenti della classe? In che modo sono apprezzati o meno?
  • potrebbe piacere un’attività che implichi l’utilizzo dei video game?
  • si è parlato a scuola dei video game?
  • si conoscono fonti e modi per conoscere i videogiochi più a fondo e saper trovare tra le varie proposte di mercato, quelli di un certo spessore morale?

 

Spunti di riflessione sulle tematiche proposte dal video game:

  • come viene affrontato il tema dell’immigrazione a scuola? Se ne è parlato? In che modo?
  • cosa viene affrontato il tema del razzismo?
  • a scuola si parla o si è parlato dell’attuale situazione politica di alcuni posti a noi lontani, con le loro guerre, guerriglie interne e problematiche?
  • in che modo si potrebbe creare un ambiente di riflessione e empatia con ciò che è ritenuto diverso o lontano dalla realtà degli studenti?
  • si è parlato in classe di tematiche come la giustizia, la fiducia, il rispetto o l’empatia?

Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :

Questo video game mette al corrente gli studenti della realtà della guerra e dell’emigrazione senza troppi elementi disturbanti e negativi e, comunque, inducendo un ragionamento riflessivo e complesso. Così, dà la possibilità di far fare esperienza di valori morali tramite l’esperienza di gioco e promuove l’acquisizione di valori, quali la giustizia, l’amore, l’onestà, la fiducia, il rispetto, la bontà, il coraggio.

Suggerimenti per un possibile laboratorio:

  1. dare alla classe l’opportunità di giocare interamente il video game.
  2. suddividere la classe in piccoli gruppi, dotati ciascuno di un computer con il quale giocare. Ognuno dei gruppi condurrà una propria avventura di gioco, decidendo con i compagni del proprio gruppo le risposte da dare nel video game e arrivando, così, a un possibile finale.
  3. a fine esperienza, si possono confrontare i vari finali ottenuti dai gruppi, dando vita a un momento di riflessione con tutti gli studenti.

 

Riflessioni da proporre sui temi del video game: 

  • che cosa significa per gli studenti la parola immigrazione?
  • cosa pensano gli alunni della storia giocata, dei loro finali e di quelli degli altri? Qualcuno, in particolare, ha colpito di più? Perché?
  • cosa hanno trovato di giusto o sbagliato nella storia?
  • cosa ha colpito di più nella loro esperienza di gioco? Sentono di avere imparato qualcosa?
  • quali sentimenti hanno provato?
  • come si sono sentiti rispetto a certe domande a cui dovevano rispondere nel gioco?
  • come è stato lavorare in gruppo? Come si è arrivati a una risposta insieme?
  • i video game possono essere integrati in qualche attività scolastica, in che modo? Hanno proposte in merito?

Videogame: Papers, please  G-007

Presentazione :

Questo videogioco è ambientato ad Arstotzka, un paese fittizio oppresso da un regime comunista, appena uscito da sei anni di guerra con la vicina Kolechia e che ha ripreso il controllo legittimo sulla sua metà della città frontaliera di Grestin.  All’interno del gioco il protagonista è scelto per lavorare come ispettore al Ministero dell’Accoglienza presso il presidio di frontiera di Grestin, per il collocamento immediato tramite la lotteria del lavoro del mese di ottobre, che assegnerà un appartamento di classe 8 a Grestin Est a un lavoratore o a una famiglia.

Il compito dell’ispettore è quello di controllare il flusso degli immigrati dalla Kolechia verso la metà arstotzkana di Grestin, ma, nella folla di visitatori e immigrati in cerca di lavoro, si nascondono anche contrabbandieri, spie e terroristi. Usando solo i documenti forniti dai viaggiatori e i primitivi sistemi di ispezione, perquisizione e rilevazione delle impronte forniti dal Ministero dell’Accoglienza, sarà il frontaliere a decidere chi potrà entrare ad Arstotzka e chi verrà respinto oppure arrestato.

Il gioco si sviluppa attorno a due variabili principali: gli ordini e le indicazioni riguardanti i controlli da effettuare alla frontiera che cambieranno ogni giorno nel gioco e le scelte che il giocatore dovrà compiere. Le persone che si presenteranno cercheranno in alcuni momenti di proporre favori, denaro e oggetti utilizzabili nel gioco al fine di farsi timbrare i documenti ed entrare ad Arstotzka, e solo una volta entrati si scoprirà se i soggetti potevano essere ammessi o meno: in caso di errore, al giocatore sarà comminato un richiamo. Se si commettono troppi errori, al frontaliere verranno applicate sanzioni che saranno decurtate dallo stipendio, già in partenza misero.

Alla fine di ogni giornata, il giocatore riceve un ammontare in denaro in base al numero di persone che ha controllato accuratamente (5$ per ogni controllo corretto), cui vanno aggiunte le tangenti collezionate e vanno sottratte le sanzioni relative ai richiami. Il giocatore deve decidere come spenderli tra le varie voci di spesa dovute ai fabbisogni giornalieri della sua numerosa famiglia (cibo, riscaldamento, medicine per il figlio, affitto, adozione della nipote, ecc.) e possibili miglioramenti da apportare alla sua cabina.

Il gioco inizia a mettere pressione man mano che passano i giorni, i controlli diventeranno sempre più stringenti da un lato e dall’altro saranno presentate delle scelte morali sempre più complicate, come ad esempio decidere se separare o meno una moglie dal marito visti i documenti di lei non in regola. Il tutto accomunato dalla responsabilità familiare del frontaliere, che più sarà rigido e preciso nel suo lavoro e meglio potrà soddisfare i bisogni primari dei suoi cari. Le possibili decisioni trovano il loro apice quando, verso la fine del gioco, si viene informati della nascita di un gruppo ribelle antigovernativo chiamato "L'Ordine della Stella EZIC". I suoi membri inizieranno a presentarsi e a proporre al protagonista di unirsi a loro nel tentativo di rovesciare il regime: in base a queste scelte, si accederà a uno dei venti finali disponibili.

Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :

Papers, please pone il giocatore di fronte a temi morali molto forti e offre la possibilità di affrontare argomenti che non si verificano all’interno di una scuola ma presentano situazioni che nella storia si sono verificate o sono ancora presenti in alcune parti del mondo. Un insegnante può utilizzare il gioco come modo per introdurre discussioni su temi come: regimi totalitari, immigrazione giusta o sbagliata, razzismo e resistenza.

Prima dell'utilizzo del video game si suggerisce di cercare di conoscerlo al meglio, ad esempio:

  • Giocarlo interamente da soli o almeno in parte (il videogioco non richiede alcuna abilità specifica);
  • eventualmente, guardare dei gameplay, cioè video su YouTube in cui l’autore gioca il titolo dall’inizio alla fine, creando dei video in sequenza.

Spunti di riflessione generali da proporre agli insegnanti:

  • Si ritiene di conoscere il mondo dei videogame?
  • Si è a conoscenza del fatto che tanti ragazzi apprezzano giochi in cui possono simulare comportamenti che nella realtà sarebbero irripetibili?
  • Si pensa di capire i vantaggi dell’utilizzo dei videogiochi a scuola per affrontare temi di educazione morale?

Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :

Il videogame tenta di ricreare l’atmosfera che si respira durante le dittature, comuniste e non, che si sono susseguite nel secolo scorso e ha l’obiettivo di ricordarne la crudeltà e l’oppressione che esercitavano sui cittadini, i quali spesso erano costretti a vivere in cattive condizioni.

Suggerimenti per un possibile laboratorio:

  • Permettere ai ragazzi di giocare il gioco come compito a casa;
  • Giocarlo a scuola, magari alla LIM, e decidere come procedere nel gioco attraverso discussioni tra gli alunni e votazioni democratiche;
  • Dopo aver visto le conseguenze delle azioni decise dalla maggioranza, la discussione può essere riaperta per vedere se qualcuno ha cambiato opinione.

Riflessioni da porre sui temi del videogame:

  • Come gli studenti immaginano fosse la vita di una persona qualunque sotto un regime dittatoriale?
  • Come si sono sentiti di fronte ad alcune decisioni che hanno dovuto prendere nel gioco?
  • È stato difficile discutere con i compagni e doverli convincere a scegliere la soluzione che a ciascuno sembrava migliore?