Educazione morale scolastica
Repertorio materiali didattici

Materiali didattici

Materiali didattici relativi alla tematica:
Rappresentazione e riconoscimento del ruolo dell'insegnante

Clip da Film

Dal film: Detachment - Il distacco - Clip F-028  Inizio : 00:06:54 - Fine: 00:08:02

Contenuto :

Il primo giorno di lavoro, l’insegnante ha un colloquio conoscitivo con la dirigente scolastica, la quale afferma di avergli assegnato l’incarico in quanto ritenuto il “miglior supplente tra gli insegnanti disoccupati”. Essa, inoltre, sottolinea che l’obiettivo principale del docente consiste nel seguire fedelmente il programma scolastico e lo avverte sul fatto che andrà a inserirsi in una classe formata da studenti “irrecuperabili”.

Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :

  • Fino a che punto, secondo voi, è necessario rispettare il programma scolastico e quando l’insegnante può decidere di apportare delle modifiche per prestare maggiore attenzione al benessere dei suoi alunni?
  • Al fine dello svolgimento del proprio lavoro, quanto pensate sia importante la figura del dirigente scolastico?
  • Se veniste accolti in questo modo durante il vostro primo giorno di lavoro, all’interno di una nuova scuola, come reagireste? Quanto vi sentireste demotivati e quanto, invece, intenzionati a modificare la situazione sconfortante che vi si prospetta?
  • Avete vissuto momenti in cui non vi siete sentiti riconosciuti in ambito professionale?
  • Pensate che il ruolo dell’insegnante sia riconosciuto adeguatamente all’interno nell’ambito scolastico?

 

Dal film: Detachment - Il distacco - Clip F-029  Inizio : 00:01:34 - Fine: 00:04:10

Contenuto :

La clip riporta una serie di rappresentazioni che gli insegnanti hanno di se stessi. Tutti appaiono essere insegnanti demotivati, con altre aspirazioni, costretti a svolgere il loro lavoro non per passione, ma poiché unica fonte di guadagno o per scelta da parte della famiglia di appartenenza.

Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :

  • Secondo voi, a cosa può essere dovuta questa rappresentazione negativa della figura dell’insegnante?
  • Quali sono gli aspetti, gli elementi che aiutano gli insegnanti a sentirsi motivati e orgogliosi del proprio lavoro?
  • Secondo voi, gli insegnanti possono “fare la differenza”? Gli insegnanti rappresentano una guida? È giusto aspirare a tale rappresentazione dell’insegnante o, al contrario, può essere indice di frustrazione?

 

Dal film: Mona Lisa smile - Clip F-098  Inizio : 01:50:16 - Fine: 01:52:07

Contenuto :

L'addio di Katherine Watson alla scuola e alle sue alunne.

Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :

  • Come si è evoluta la relazione tra Betty e la professoressa Watson? In cosa è cresciuta e migliorata? Tutti gli scontri avuti hanno portato ad un consolidamento del loro rapporto? Si è sviluppato un reciproco rispetto anche relativamente alle proprie scelte di vita?
  • Cosa vi suscita il fatto che Betty abbia scritto un articolo così accorato su una professoressa che ha inizialmente detestato? Vi è mai successo? Vi farebbe piacere accadesse? Cosa potrebbe farlo accadere? Con che atteggiamenti una relazione difficile si può trasformare positivamente come quella tra Betty e Katherine? Vi comportereste in modo diverso rispetto all’insegnante?
  • La professoressa è riuscita a lasciare il “segno” sulle sue alunne? Ha fatto capire loro l’importanza del sapersi autodefinire a prescindere dai ruoli cuciti dalla società e l’importanza di superare la tradizione e la cultura?
  • Ritenete che la professoressa sia coerente rispetto a ciò che sostiene?
  • Perché Betty decide di scrivere quell’articolo? Cosa provano rispettivamente Betty e la professoressa Watson? Vi è mai capitato di ricevere pubblicamente un elogio da parte di un vostro alunno/a?
  • Concordate con il comportamento della professoressa o modifichereste qualcosa? Il suo atteggiamento è coerente con ciò che ritenete essere l’insegnante etico?

Suggerimenti per l’uso con i preadolescenti :

  • Vi piacerebbe che una relazione difficile con un vostro insegnante si evolvesse come quella tra Betty e la professoressa Watson? Perché? Vedere questo sviluppo positivo cosa vi suscita? Ci sono insegnanti, secondo voi, con i quali sarebbe possibile instaurare questo tipo di rapporto? Vi è mai capitato di veder trasformarsi una relazione difficile che avevate con un vostro professore?
  • Perché Betty, alla fine, decide di scrivere quell’articolo? Cosa provano Betty e la professoressa Watson?
  • Vi è mai capitato di esporvi pubblicamente elogiando il lavoro di un vostro professore? Se sì, perché lo avete fatto e come vi siete sentiti? Qual è stata la sua reazione?

Passi da Libro

Dal libro: Per fortuna faccio il prof - Passo L-003   (Mestiere di Prof) - Da pag. 71 - a pag. 77

Contenuto :

Quello del professore è un mestiere unico. Sembra sceso dal paradiso. Mestiere colto, delicato, avventuroso, creativo. Dolce e guerriero. Scrigno di memorie senza fine e annuncio senza fine di futuro. Che indica le notti e le aurore dei tempi. Che chiede incessantemente di camminare, talora di volare. Ma consapevole pure che difendere la tradizione può essere sfida intellettuale d’avanguardia, e rincorrere l’innovazione può essere cialtroneria sciagurata. Fare il professore è accoglienza, esercizio senza fine di responsabilità, orgoglio di libertà personale ma anche immersione incondizionata nella vita sociale.

Mi sono fatto nel tempo l’idea che non esista e non possa esistere una scuola dove si impari a insegnare. Perché insegnare richiede doti che nessuna istituzione formale può conferirti e poi riconoscerti con una stretta di mano e un diploma. […]

Ecco, voglio dire che non si può insegnare, non si può entrare in relazione con la vita altrui se non si è saputo entrare in relazione con la propria. Perché è nella propria vita che vanno trovati i segreti dell’insegnamento. A partire dalla quantità di volte che vorremmo avere visto affrontare un problema o esercitare un ruolo con responsabilità. Magari a rischio della propria vita. Non minore di quello di cui abbiamo beneficiato deve essere il nostro senso di responsabilità verso gli altri. Il destino ci affida il futuro di giovani vite, e noi possiamo incidere con un nonnulla su questo o quell’aspetto del loro corso. Un comportamento, una parola, un gesto, un libro. Provo di nuovo a ripescare nelle mie memorie. La professoressa di matematica delle medie e la sua storiella delle “undici pi”: “Prima pensa poi parla, perché la parola poco pensata può portare pregiudizio.” Altro che le scuole di diplomazia. O il professore di greco del liceo prima di congedarci per la pausa estiva: non vi assegno nessun compito delle vacanze, ma non chiudete mai una giornata se non avete letto qualcosa, le pagine di un libro o anche un articolo di giornale, l’importante è leggere, non vivere come gli animali. O il professore di Storia economica all’università: i libri vanno letti ogni dieci anni perché ci troverete dentro sempre cose nuove.

Tutto rimane di quel che viene detto o non detto dall’altra parte della cattedra, anche se i protagonisti lo dimenticano in un batter d’ali. Per questo dico anche che la voglia di apparire “giovani” non attraverso l’esercizio faticoso della mente (e del fisico, come vedremo con l’università itinerante) ma attraverso l’uso gratuito in aula della parola poco accostumata non è cosa indolore. Ma diventa legittimazione del turpiloquio che mina pensiero e linguaggio.

È uno dei punti che mi sta più a cuore. Confesso infatti di avvertire in modo particolare la responsabilità di essere davanti ai giovani una espressione, la più semplice, la più immediata, dello Stato. Insegni in una università pubblica, in una università che si chiama “statale”, e non puoi dimenticarlo mai. Devi rappresentare, senza cercare alibi, lo Stato come piacerebbe a te. Accogliente, si è detto. Ma anche trasparente. Cosciente dei suoi doveri. Rigoroso con se stesso, anzitutto. Con la “S” maiuscola, come l’ho sempre scritto per educazione, anche da contestatore, al punto che per questo il mio primo libro venne sbeffeggiato in sede di recensione su “L’Ora” di Palermo. La questione è di sentire l’ampiezza della sfida con la mafia. Che obbliga non solo a produrre conoscenza e poi ancora conoscenza. Ma anche a contribuire a rendere forte e credibile lo Stato in nome del quale la mafia stessa deve essere combattuta.

È un compito che mette davanti a una serie di

Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :

Confrontarsi con l’immagine del ruolo morale del docente proposta dall’autore e discutere le proprie posizioni.

 

Dal libro: La classe - Passo L-009   (Dianka la strafottente) - Da pag. 33 - a pag. 35

Contenuto :

Dianka rideva di chissà cosa con Fortunée, che aveva un ginocchio che spuntava dal banco e “Life Style” sulla canottiera. Al mio primo richiamo ha fatto la sorda. Allora ho alzato la voce.

- Mettiti composta, ho detto.

Ha eseguito fiaccamente.

- Più composta.

Si è irrigidita ironicamente.

- Sentiamo.

- Cosa?

- Sentiamo, ho detto.

Passava più tempo a fingere che a non capire. Ogni secondo era un mattone che la murava nel suo stesso gioco. La sua compagna ha sussurrato qualcosa che l’ha fatta sorridere.

- Ok, verrai da me alla fine dell’ora. Amar, frase 5, sentiamo.

- I cammelli bevono poca acqua.

- Allora, che tipo di presente è?

- Verità generale.

- Sì, è una verità generale perché non la si può contestare. 

Khoumba non ha alzato la mano, perline rosse in fondo alle treccine.

- Prof, ci sono dei cammelli che bevono.

- Sì, ma poco.

- Più degli uomini.

- Soltanto in proporzione.

- Quindi non è una verità generale. 

- Invece sì.

- Lei ha detto che quando non si è d’accordo non è una verità generale, e be’ io non sono d’accordo.

Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :

Discutere su possibilità e limiti di correzioni verbali molto forti.

 

Dal libro: ll rosso e il blu - Passo L-012   (Le bugie del professore) - Da pag. 99 - a pag. 100

Contenuto :

Suggerimenti per l’uso nella formazione degli insegnanti :

Discutere sulle implicazioni delle menzogne degli insegnanti in ambiente scolastico.

 

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